La Storia del Teatro Diana
Il Teatro Diana è una storica sala napoletana che sorge nel quartiere collinare del Vomero. Edificato nel 1933 da allora, per molti anni, ha funzionato sia come sala teatrale che cinematografica. Ha la particolarità di essere il più antico teatro in Italia gestito ininterrottamente dalla stessa famiglia, passando dai fondatori De Gaudio ai discendenti Mirra.
Ospita anche spettacoli per ragazzi, eventi culturali, presentazioni di libri, conferenze, concerti, corsi per la formazione di attori, scrittori, musicisti.
Storia
Sulle tavole del palcoscenico del teatro sono accaduti avvenimenti che hanno segnato la storia dello spettacolo italiano. Qui avvenne, ad esempio, la separazione definitiva nel 1944 dei fratelli Eduardo e Peppino De Filippo, che assieme a Titina formavano “Il Teatro umoristico”. E sempre in questo teatro alle Audizioni di Piedigrotta del 1951 fu presentata per la prima volta la celebre “Malafemmina” di Totò che, eseguita da Mario Abbate, vinse il primo premio. Fu mentre qui recitava “Chi è cchiuù felice ‘e me” che Luca De Filippo seppe della morte del padre Eduardo cui seguì, qualche giorno dopo, la commemorazione alla presenza di Cossiga, all’epoca presidente del Senato. Marcello Mastroianni nel 1996, ad un mese dalla morte, concluse su questo palco la sua carriera interpretando per l’ultima volta “Le ultime lune”. E nel 1997 Dario Fo portò lo spettacolo “Il diavolo con le zinne”, il primo da lui diretto dopo aver ricevuto il Nobel per la letteratura.
L’edificio
L’edificio sorse su un giardino di 1200 mq. che i fratelli De Gaudio (Giovanni, Federico, Ettore, Vincenzo ed Anna, proprietari di una tipografia al centro storico) acquistarono nel 1922 dalla Banca Tiberina in via Luca Giordano al Vomero. Il quartiere all’epoca era soltanto un insieme di villette sorte sulla collina che domina Napoli, ma Giovanni De Gaudio intuì l’opportunità di realizzare non un semplice caffè-concerto ma un grande, moderno cinema teatro. La sala fu costruita su progetto dell’architetto Leto. All’ing. Angelo Vota venne affidata la direzione dei lavori, a Ciro D’Alessio la costruzione del palcoscenico e allo scultore Renzo Moscatelli le decorazioni.
Inaugurazione
Il pomeriggio del 16 marzo 1933 la folla gremiva il teatro per partecipare ad un evento culturale e mondano assieme: l’inaugurazione del Teatro Diana alla presenza di numerose autorità cittadine e dell’allora principe di Piemonte, Umberto di Savoia, che negli anni avrebbe frequentato assiduamente il locale per ammirare le soubrette. Quella sera oltre al programma di Varietà con Louis Douglas, Vittorio Parisi e Violet Doreen fu proiettato per la prima volta a Napoli un cartone animato, “Il Re Nettuno” di Walt Disney. La stagione proseguì con la rivista di Totò e altri grandi spettacoli.
Restauri
Da allora in poi la struttura del teatro è stata più volte danneggiata. Il 2 agosto 1945, forse colpito dal lancio di granate trovate da alcuni ragazzini, crollò il tetto e parte dei camerini. Ristrutturato dall’architetto Gino Avena, fu inaugurato nel 1946 con una cerimonia durante la quale si esibì suonando il violino anche Mariolina de Gaudio, di 5 anni, figlia di Giovanni. I decori in rame, le lampade e il gessolino con motivi a rombo ideati da Avena andarono perduti nell’incendio del marzo 1973 che distrusse completamente la sala. Riaperto dopo soli sei mesi, oggi il teatro ha un impianto dalle forme più razionali, progettato dall’architetto Sergio Tonello.
Gli artisti
Sula palcoscenico del Diana si sono esibiti i grandi nomi della rivista (Totò, Macario, Carlo Dapporto, Renato Rascel, Wanda Osiris, Isa Bluette, Gilda Mignonette, Anna Fougez e, negli anni ’40, nascosti nelle ultime file, Nino Manfredi e Alberto Sordi) e della prosa (Ermete Zacconi, Maria Melato, Armando Falconi, Irma ed Emma Gramatica, Paola Borboni, Vincenzo Scarpetta. Raffaele Viviani). Dopo la guerra ha ospitato Vittorio Gassman, Walter Chiari, Giorgio Albertazzi, Alighiero Noschese, Giorgio Gaber, Mariangela Melato, Claudia Cardinale, Alberto Lionello, Enrico Maria Salerno, Glauco Mauri, Paolo Poli, Rossella Falk, Valeria Moriconi, Christian de Sica, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni. E nelle ultime stagioni si sono esibiti i nuovi protagonisti della scena teatrale: Alessandro Preziosi, Paola Cortellesi, Giuseppe Fiorello, Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Margherita Buy, Luca Zingaretti. Grande spazio ha avuto il teatro napoletano: dai grandi attori come Nino Taranto, Peppino de Filippo, Mariano Rigillo, Isa Danieli, Luca De Filippo, Mario Scarpetta, Giacomo Rizzo, Geppy Gleijeses, Leopoldo Mastelloni, Pupella Maggio, Peppe Barra, Massimo Ranieri fino alla nuova generazione: Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso, Maurizio Casagrande, Alessandro Siani, Biagio Izzo, Gino Rivieccio. Numerose le messinscene dirette da registi quali Luca Ronconi, Antonio Calenda, Giuseppe Patroni Griffi, Ugo Gregoretti, Mico Galdieri e Roberto de Simone.
Le audizioni di Piedigrotta
Dal 1933 al 1960 è stato sede, come altri teatri cittadini, delle Audizioni di Piedigrotta durante le quali le Case Editrici musicali presentavano le nuove produzioni. Qui hanno debuttato canzoni divenute poi notissime: “Contadinella bionda” (1936, Lia Flirt), “Simme e Napule paisà” (1944, Vera Nandi), “Munastero ‘e Santa Chiara” (1945, Luciano Tajoli), “’A Luciana” (1953, Sergio Bruni), “Autunno senza ‘e te” (1953, Sergio Bruni), “Scapricciatiello” (1954, Aurelio Fiero), “Accarezzame” (1954, Teddy Reno), “Senza ‘e te” (1959, Pino Mauro).
Concerti
Sul palcoscenico del Diana si sono esibiti artisti come Milva, Peppino di Capri, Ornella Vanoni e Gino Paoli, Gianni Morandi, Mia Martini, Riccardo Cocciante, Patty Pravo, Franco Califano, New Trolls, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Fausto Cigliano, Roberto Murolo, Amedeo Minghi, Michele Zarrillo, Angelo Branduardi, Antonello Venditti, Claudio Baglioni, Renato Zero, Enzo Iannacci, Massimo Ranieri, Lucio Dalla e, tra i cantanti stranieri, Toquinho, Amanda Lear, Baden Powel, George Ben, Juliette Greco, Charles Aznavour, Amalia Rodriguez, Gilberto Gill.
Le produzioni teatrali
Dal 1978 la famiglia Mirra ha affiancato alla gestione della sala la produzione teatrale, prima come “Teatro Popolare” poi come “Diana Oris” mettendo in scena decine di spettacoli di successo con cui ha vinto numerosi “Biglietti d’oro”: “Medea di Portamedina” e “Margherita Gauthier” con Lina Sastri, “I casi sono due”, “La fortuna con la effe maiuscola”, “A che servono questi quattrini” con i fratelli Giuffrè. Poi col solo Carlo “Questi fantasmi”, “Natale in casa Cupiello”, “Le voci di dentro”. Molte le commedie di e con Luigi di Filippo: “Storia strana su una terrazza romana”, “Quando a Napoli è commedia”, “Buffo napoletano”. Ha più volte coprodotto gli spettacoli di Vincenzo Salemme (in collaborazione con la sua “Chi è di scena”). Fino a “Il silenzio grande” scritto da Maurizio de Giovanni, diretto da Alessandro Gassman e interpretato da Massimiliano Gallo.
Cinema
Il legame con la sala con l’arte cinematografica è forte e risale ai primi di tempi di attività. A pochi passi dal teatro c’era la prima sede della Casa di Produzione cinematografica “Lombardo Film” (che poi sarebbe diventata la “Titanus”) con cui la collaborazione fu assai proficua. E fu proprio al Diana che questa casa organizzò la grande festa per i ’70 anni dalla sua fondazione. Inoltre il locale ha funzionato anche come cinema ospitando la prima di film importanti quali “Cleopatra”, “ Gli ammutinati del Bounty”, “Il padrino” e “Bambi”.
Archivio Storico
I documenti del teatro, conservati anche grazie alla continuità della proprietà, sono stati di recente sistemati ed hanno riservato tante, emozionanti sorprese. Per ripercorrere la storia del teatro e dello spettacolo italiano in generale è stato creato l’Archivio Storico del Teatro Diana che dispone di un Sito e di una Mostra permanente con tabelloni riepilogativi divisi per stagioni e vetrine con foto, locandine e documenti.